FAQ - Domande frequenti

AREA DISABILITA’ ETA’ ADULTA

DI COSA SI OCCUPA IL SERVIZIO PER LA DISABILITÀ IN ETÀ ADULTA?

Il Servizio Disabilità garantisce, coordina e concorre a realizzare i servizi per le persone con disabilità in età compresa tra i 16 e i 65 anni e le loro famiglie.

 

A quanti vi si rivolgono offre i seguenti servizi:

  • accoglienza e attività di orientamento;
  • percorsi di valutazione e processi di co-costruzione di progettualità delle persone con disabilità e delle loro famiglie,                                                                                              attraverso l’inserimento nel Percorso del Laboratorio Orientamento Famiglie (LOF);
  • sostegno alla rete di auto-mutuo-aiuto;
  • prese in carico psicologiche, psicoterapeutiche, educative e sociali;
  • costruzione e monitoraggio di progetti di inserimento sociale o di formazione al lavoro;
  • inserimento in strutture semi-residenziali e residenziali con monitoraggio dei progetti personalizzati;
  • costruzione e verifica di progettualità legate all’erogazione di impegnative di cura domiciliare (ICD)                                                                                                                                         per le persone con grave disabilità e loro familiari;
  • attivazione del lavoro di rete rivolto alle singole persone o alle famiglie in difficoltà.

A livello organizzativo:

  • analisi dei bisogni, delle risorse e delle criticità;
  • collaborazione con gli altri servizi e agenzie pubblici e privati del territorio;
  • coordinamento delle Unità di Offerta sul territorio basato su una “vision” condivisa;
  • promozione e coordinamento del gruppi di lavoro funzionali e dei processi formativi, sia rivolti al territorio che interni all’ULSS.

QUALI SONO I RECAPITI DEL SERVIZIO PER LA DISABILITÀ IN ETÀ ADULTA?
SEGRETERIA tel. 0423-614843 fax 0423-614845

QUALI PROFESSIONISTI LAVORANO NEL SERVIZIO PER LA DISABILITÀ IN ETÀ ADULTA?
PSICOLOGO-PSICOTERAPEUTA:
svolge attività di prevenzione, diagnosi, orientamento, sostegno e riabilitazione. Svolge attività di progettazione e cura attraverso strumenti
e tecniche terapeutiche proprie della psicoterapia: la relazione, l'ascolto e la parola.

ASSISTENTE SOCIALE: 
opera in sinergia con le altre figure professionali presenti all'interno della propria organizzazione con l'intento di garantire i diritti umani
e lo sviluppo sociale. Nello specifico della disabilità è una delle figure professionali che si occupano dell'accoglienza, della conoscenza e
della definizione delle progettualità individuali a favore delle persone con disabilità. Collabora alla costruzione di una rete con gli altri
professionisti presenti all'interno del servizio, con le altre Unità Operative e con gli Enti territoriali, locali e del terzo settore.

EDUCATORE PROFESSIONALE: 
- programma, gestisce e verifica interventi educativi mirati al recupero e allo sviluppo delle potenzialità delle persone per il
raggiungimento di livelli sempre più avanzati di autonomia;
- contribuisce a promuovere e organizzare risorse al fine di realizzare il progetto educativo integrato;
- programma, organizza e verifica le proprie attività professionali all’interno del servizio in modo coordinato e integrato con altre
figure professionali, con il coinvolgimento diretto dei soggetti interessati e delle loro famiglie, dei gruppi, della collettività
- opera con le famiglie e sul contesto sociale delle persone, allo scopo di favorire l’inclusione nella comunità.

OPERATORE SOCIO SANITARIO:
collabora con gli altri operatori secondo un criterio di lavoro multi-professionale. L’attività dell’O.S.S. si basa su due punti fondamentali:
- soddisfare i bisogni primari della persona nell’ambito delle proprie aree di competenza;
- favorire il benessere e l’autonomia della persona.
Presso il Servizio Disabilità l’O.S.S. svolge la propria attività nel Laboratorio Orientamento Famiglie dove accoglie e affianca le persone,
collaborando nella costruzione, con le famiglie, del progetto di vita.

AMMINISTRATIVO:
Il personale amministrativo svolge mansioni amministrativo, compiti di segreteria, attività di front-office e di collaborazione,
nonché di programmazione, studio e ricerca.

COME AVVIENE L’ACCESSO AL SERVIZIO PER LA DISABILITÀ
Si accede spontaneamente, chiamando la segreteria del servizio e spiegando il motivo per cui si chiede l’appuntamento,
oppure su invio di altri servizi: età evolutiva, servizi sociali dei comuni, servizi ospedalieri, servizi del terzo settore.

QUALI SONO I REQUISITI CHE PORTANO LA PERSONA AD ACCEDERE AL SERVIZIO PER LA DISABILITÀ
E’ necessario essere in possesso del certificato di invalidità civile e della certificazione di handicap. Nel caso la persona non abbia
queste certificazioni, se maggiorenne, può iniziare la procedura, richiedendo una valutazione direttamente al Servizio Disabilità.

COS’E’ LA FORMAZIONE AL LAVORO E COSA PREVEDE?
E’ un progetto innovativo, svolto grazie alla Dgr 1375/2020, che permette l’erogazione di percorsi formativi volti a garantire 
l’inclusione socio-relazionale e favorire l’acquisizione dei requisiti di base in ambito occupazionale per un eventuale inserimento lavorativo.
Al suo interno possiamo trovare due linee attive che afferiscono a percorsi formativi specifici:
Linea A: 
percorso con lo scopo di sviluppare e potenziare le abilità sociali, relazionali e comunicative;
Linea B: 
percorso orientato all’inserimento lavorativo. La formazione in questo percorso viene proposta in un contesto produttivo al fine di permettere
alle persone con disabilità di sperimentarsi in un contesto normato da ritmi, regole, ruoli e obiettivi produttivi ai quali l’utente si può interfacciare
con l’accompagnamento di un operatore che lo orienta.
La frequenza è di 225 giorni all’anno e prevede un contributo economico simbolico da parte della famiglia o dell’interessato.

COME SI ACCEDE AI PERCORSI DI FORMAZIONE AL LAVORO?
Al percorso si accede se in possesso di certificato di invalidità e Legge 104/92. Non serve essere in possesso della Legge 68/99 anche se si raccomanda
l’iscrizione al centro per l’impiego.
La richiesta alla partecipazione può avvenire su segnalazione dei servizi oppure della persona o famiglia.


CHE COS’E’ L’INVALIDITA’ CIVILE?
L'invalidità civile è un istituto giuridico che garantisce assistenza sociale e mantenimento «agli inabili al lavoro e ai mezzi necessari per vivere»,
come previsto dall'articolo 38 della Costituzione italiana.
Essa si esprime con protezioni economiche (pensioni, assegni, indennità) e non economiche (agevolazioni fiscali e assistenza sanitaria) 
previste dalla Legge 5 febbraio 1992, n. 104.
Sono considerati invalidi civili i cittadini affetti da mutilazioni congenite o acquisite, che causano loro una riduzione della capacità lavorativa o di studio.
A ciascun tipo di invalidità è assegnata una percentuale determinata dal Ministero della Salute. Per qualificarsi come invalido civile, la somma delle percentuali
deve essere maggiore o uguale al 33%. Non sono considerati invalidi civili gli invalidi di guerra e gli invalidi a causa di lesioni causate sul lavoro o in pubblico servizio.
Sono considerati mutilati e invalidi civili i cittadini affetti da minorazioni congenite o acquisite, anche a carattere progressivo
(compresi gli irregolari psichici per oligofrenie di carattere organico o dismetabolico o per insufficienze mentali dovute a difetti sensoriali e funzionali),
che hanno subito una riduzione permanente della capacità lavorativa di almeno un terzo o, se minori, con persistenti difficoltà
nel fare i compiti e nelle funzioni proprie della loro età.

CIECHI CIVILI sono considerati ciechi civili i soggetti affetti da cecità totale o con residuo visivo non superiore a un ventesimo in entrambi gli occhi,
per causa congenita o contratta, indipendente dalla guerra, da infortunio sul lavoro o dal servizio.
I ciechi civili si distinguono nelle seguenti categorie (legge n. 138 del 3 aprile 2001):
ciechi assoluti, con residuo visivo pari a zero in entrambi gli occhi, anche con correzione;
ciechi parziali, con residuo visivo non superiore a un ventesimo in entrambi gli occhi con eventuale correzione (ciechi ventesimisti);
ciechi decimisti, con residuo visivo compreso tra un decimo e un ventesimo in entrambi gli occhi. La legge 66/1962 ha abolito l'indennità,
mantenendola solo per i ciechi decimisti già in possesso del diritto alla prestazione

SORDI sono considerati sordi le persone affette da sordità congenita o acquisita durante l'età evolutiva tale da impedire il normale
apprendimento del linguaggio parlato e solo per sordità non esclusivamente psichica o causata da guerra, lavoro o servizio.
L'impedimento del normale apprendimento del linguaggio parlato deve essere causato da ipoacusia di almeno 75 decibel di HTL di media
tra le frequenze 500, 1.000, 2.000 Hz nell'orecchio migliore.
Il requisito per la concessione della pensione prevede una soglia uditiva di ipoacusia di almeno 75 decibel. Se la perdita uditiva risulta inferiore
o non sia dimostrabile il periodo di avvento dell'ipoacusia, la valutazione sanitaria segue i criteri dell'invalidità civile.

CHI PUÒ PRESENTARE DOMANDA DI RICONOSCIMENTO DELL’INVALIDITÀ CIVILE?
La domanda per il riconoscimento dello stato di invalidità civile, cecità civile, sordità, disabilità e handicap può essere presentata, dopo aver
ottenuto il certificato medico introduttivo, direttamente online sul sito INPS oppure tramite il patronato o un'associazione di categoria per le
persone con disabilità. Può essere presentata direttamente dalla persona che ne chiede il riconoscimento, oppure dal suo amministratore
di sostegno o tutore o curatore. Se minorenne dai genitori.

COME SI AVVIA IL PROCEDIMENTO DI ACCERTAMENTO DELLO STATO DI INVALIDITÀ CIVILE?
Il procedimento di accertamento di invalidità civile si avvia mediante richiesta al Medico di Medicina Generale che produce il certificato medico.
Tale certificato viene inviato per via telematica direttamente all’INPS. La persona che chiede l’invalidità con copia del documento si rivolge ad un
CAF o Patronato e presenta la richiesta di invalidità civile.

QUALI SONO I VANTAGGI CHE DERIVANO DALL’AVER RICHIESTO L’INVALIDITÀ CIVILE?
I benefici legati al riconoscimento dell’invalidità civile sono differenti rispetto al grado di invalidità riconosciuto e legati anche alla certificazione
di disabilità o di handicap grave e comprendono in sintesi:
- l’accesso alle strutture e ai servizi dell’UOS Disabilità e del Servizio Integrazione Lavorativa;
- benefici economici come l’assegno di invalidità o la pensione;
- agevolazioni economiche per l’abbonamento a mezzi pubblici (treni e corriere);
- riduzione dell’Iva per l’acquisto di ausili necessari alla mobilità e informatici;
- esenzione del ticket sanitario per patologie connesse all’invalidità fisiche psichiche e sensoriali;
- il riconoscimento dell’invalidità civile unito all’handicap in gravità (articolo 3 comma 3, legge 104) permette la possibilità di permessi e congedi
per la persona con disabilità e il familiare ed affine entro il secondo grado di 3 giorni al mese da usufruire in modalità continuativa o frazionata;
- esistono inoltre agevolazioni fiscali specifiche (es. bollo auto) che però vanno richieste e valutate presso i CAF.

CHE COS’E’ LA LEGGE 104/92?
La legge 5 febbraio 1992 n. 104 è il riferimento legislativo per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità e i loro familiari. 
L’art. 3 comma 1, definisce persona disabile “colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa
di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione”
e si differenzia dall’art. 3 comma 3 perché quest’ultimo specifica che “Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l'autonomia personale,
correlata all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di
relazione, la situazione assume connotazione di gravità”.

LA LEGGE 104/92 QUALI AGEVOLAZIONI/BENEFICI PERMETTE DI AVERE? 
Se la persona è in situazione di gravità (articolo 3, comma 3) ha diritto di fruire mensilmente di permessi retribuiti dall’INPS
(i cui importi sono anticipati in busta paga dal datore di lavoro) in misura pari a:
2 ore giornaliere;
in alternativa 3 giorni mese in successione o frazionati.

Familiari e legge 104
A condizione che la persona da assistere non sia ricoverata a tempo pieno presso strutture ospedaliere o simili (pubbliche o private), i familiari
del soggetto gravemente disabile hanno diritto di assentarsi dal lavoro usufruendo di 3 giorni al mese di permessi economicamente coperti dall’INPS,
con anticipo delle somme in busta paga da parte dell’azienda. l diritto ai permessi mensili spetta ad unico familiare al fine di prestare assistenza
al medesimo portatore di handicap, cosiddetto “referente unico”.

Congedo straordinario
I lavoratori dipendenti familiari di persona con handicap grave possono inoltrare domanda all’INPS al fine di ottenere un congedo straordinario
dal lavoro, la cui durata massima complessiva è 2 anni nell’arco dell’intera vita lavorativa del richiedente
Ci sono inoltre altre agevolazioni rispetto alla sede di lavoro; i lavoratori aventi diritto ai permessi retribuiti sopra citati:
- possono scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al domicilio della persona da assistere;
- non possono essere trasferiti, senza il loro consenso, ad altra sede aziendale, fatti salvi i casi di incompatibilità della permanenza
del lavoratore in sede.

La Legge 104 prevede, inoltre, per i portatori di handicap grave e loro familiari, agevolazioni per l’auto, per le spese mediche e di assistenza
e altri aiuti economici, sussidi e agevolazioni fiscali generiche.

CHE COS’È UN CENTRO DI LAVORO GUIDATO ?
I Centri di Lavoro Guidato (CLG) sono servizi diurni territoriali che hanno l'obiettivo di valutare, abilitare e formare le persone con disabilità per
promuoverne l'inserimento lavorativo socializzante nella comunità locale. Quando non è possibile questo passaggio, l'obiettivo rimane quello di
mantenere e/o incrementare le abilità lavorative e il grado di socialità già acquisiti.

COME SI ACCEDE AD UN CENTRO DI LAVORO GUIDATO?
Mediante progetto del servizio per la disabilità del territorio di appartenenza

QUALI SONO I SERVIZI DIURNI PRESENTI NEL NOSTRO TERRITORIO?
I Centri Diurni sono servizi territoriali semiresidenziali rivolti a persone con disabilità media che attuano progetti con finalità educativa, riabilitativa
e di socializzazione, attraverso attività di laboratorio e d'integrazione con il territorio per aumentare e/o mantenere le abilità residue della persona,
sul piano occupazionale, di gestione personale e domestica.

QUALI SONO I REQUISITI DI ACCESSO AD UN CENTRO DIURNO?
Mediante un progetto del servizio per la disabilità del territorio di appartenenza.

QUANTO COSTA INSERIRE MIO FIGLIO IN CENTRO DIURNO?
Per le famiglie e per le persone con disabilità l’inserimento in un centro diurno è gratuito. Il costo è a carico in parte all’azienda Ulss
(Fondo per la non autosufficienza) e in parte al fondo sociale dei Comuni).

Newsletters
Per rimanere informato con le novità di Disabilinforma